Iniziamo a camminare con Papa Leone.
Cari amici, con Papa Leone, ripartiamo nel nostro cammino di fede. La grande Chiesa universale e la piccola Chiesa di Carugo-Arosio sanno di poter contare sulla forza di Colui che ci ha amati e ha dato se stesso per noi!
La vitalità della Chiesa è assicurata dalla presenza dello Spirito Santo e, in queste settimane, dalla morte di Papa Francesco, che ricordiamo con affetto, all’incoronazione di papa Leone XIV, questa domenica 18 maggio, lo abbiamo proprio toccato con mano.
Il Signore non si stanca di rinnovare la sua fedeltà attraverso la Chiesa che è sacramento universale di salvezza.
Ogni Papa ha delle intuizioni particolari che offre a tutto il popolo dei credenti, anzi, a tutta l’umanità.
Mi pare che Papa Leone, già a partire dall’omelia tenuta all’indomani della sua elezione, durante la Messa con i Cardinali, ci abbia precisato che, per sapere dove andare, occorre aver chiaro il punto di partenza.
Gesù è il Cristo, il Figlio del Dio vivente, cioè l’unico Salvatore e il rivelatore del volto del Padre.
In Lui, Dio, ci ha mostrato così un modello di umanità santa che tutti possiamo imitare, insieme alla promessa di un destino eterno che invece supera ogni nostro limite e capacità.
Anche oggi non sono pochi i contesti in cui la fede cristiana è ritenuta una cosa assurda, per persone deboli e poco intelligenti; contesti in cui ad essa si preferiscono altre sicurezze, come la tecnologia, il denaro, il successo, il potere, il piacere.
Si tratta di ambienti in cui non è facile testimoniare e annunciare il Vangelo e dove chi crede è deriso, osteggiato, disprezzato, o al massimo sopportato e compatito. Eppure, proprio per questo, sono luoghi in cui urge la missione, perché la mancanza di fede porta spesso con sé drammi quali la perdita del senso della vita, l’oblio della misericordia, la violazione della dignità della persona nelle sue forme più drammatiche, la crisi della famiglia e tante altre ferite di cui la nostra società soffre e non poco.
Anche oggi non mancano poi i contesti in cui Gesù, pur apprezzato come uomo, è ridotto solamente a una specie di leader carismatico o di superuomo, e ciò non solo tra i non credenti, ma anche tra molti battezzati, che finiscono così col vivere, a questo livello, in un ateismo di fatto.
Questo è il mondo che ci è affidato, nel quale, come tante volte ci ha insegnato Papa Francesco, siamo chiamati a testimoniare la fede gioiosa in Cristo Salvatore. Perciò, anche per noi, è essenziale ripetere: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (Mt 16,16).
È essenziale farlo prima di tutto nel nostro rapporto personale con Lui, nell’impegno di un quotidiano cammino di conversione. Ma poi anche, come Chiesa, vivendo insieme la nostra appartenenza al Signore e portandone a tutti la Buona Notizia
(Papa Leone XIV, Messa con i Cardinali, 9 maggio 2025)
Dove nasce il cristianesimo?
Dove inizia la fede?
Dove si realizza un mondo giusto, vero e buono?
Dove si ha il coraggio di partire e ripartire da Gesù, non quello che immaginiamo noi, ma quello che Dio ci ha donato!
Raccogliamo i primi inviti di Papa Leone che, mi pare, siano importanti anche per la nostra comunità.
L’urgenza di ritrovare Cristo.
L’importanza di conoscere veramente Cristo.
La gioia di aver Cristo come punto di riferimento di tutta la propria vita.
Non è forse vero che, talvolta, anche noi, ci aspettiamo tanto da Dio e dalla Chiesa, ma ci accorgiamo che, manca una scelta decisa e gioiosa di incontrare Gesù?
Auguri e preghiere a Papa Leone che inizia ufficialmente il suo pontificato.
Vogliamo anche noi, tutti insieme, pensare che le cose, con Cristo, possono cambiare veramente in meglio.
Lui è e vuole essere Salvatore di tutti.
Ritorniamo con coraggio a cercare Gesù, il Figlio del Dio vivente.
Gesù non è un passato, ma un presente offerto a tutti noi.