Maria Assunta in cielo e noi
«Intatta rosa, non troncò il tuo stelo
la falce. Tu sbrinasti con l’aurora
nell’attesa del giorno che ristora
col sole i campi dal notturno gelo.
Con la beltà del tuo corporeo velo
che il Figlio nato dal tuo seno, infiora,
chiusa in un volo d’angeli, nell’ora
ultima, o Madre, Tu salivi al cielo.
E da quel giorno, alle deserte aiuole
per i tuoi occhi semplici, o Maria,
del tuo conforto rifluisce l’onda.
Vedi che ancora d’una notte fonda
siamo gli schiavi: su dalla foschia
portaci in alto a incontrare il Sole».
Con questo sonetto di M. Spediacci (1950), vorrei mettermi, con voi, davanti a Maria di cui celebreremo la festa dell’Assunzione proprio venerdì 15 agosto.
È la festa che più ci racconta del nostro destino oltre che di quello di Maria: ognuno di noi è custodito, amato e desiderato da Dio a tal punto che nulla andrà perso, neppure un capello del nostro capo. Maria Assunta in cielo, primizia del genere umano, ce lo garantisce.
Nel frattempo viviamo “quaggiù”, e non lassù, immersi, spesse volte, in una foschia, in un deserto o in una notte fonda: ognuno di noi sperimenta, poco o tanto, la fatica e l’asprezza del vivere.
Ma abbiamo Maria in cielo: qualcuno, uguale a noi, umana come noi, che ci ricorda e ci assicura il nostro destino che è il Cielo, cioè la perfetta comunione con Dio.
E allora anche noi preghiamo e diciamo: Maria, portaci in alto a incontrare il Sole!
Maria, la Madre-bambina, come raccontano le icone più antiche, viene raccolta e abbracciata dal suo Figlio Gesù, risorto e pieno di gloria: il Figlio vuole essere con la Mamma per sempre.
Questa è la comunione perfetta, questa è la gioia, questa è la salvezza.
E allora, oltre che a Maria, in questi giorni, pensiamo e ripensiamo anche a noi: non è vero che tutto finirà, non è vero che la vita si dissolve, non è vero che “non ne vale la pena … tanto …”: il Signore non smette di amare le sue creature. Ha amato Maria, ma ama anche noi: nessuno sarà escluso o se ne andrà deluso da questo amore.
Tutti saremo partecipi di questo abbraccio rigenerante di Dio.
Buona festa dell’Assunzione di Maria (e nostra!).