parole e PAROLA

Torna la V edizione della “Domenica della Parola di Dio” voluta da Papa Francesco perché, almeno una volta all’anno, si metta in evidenza non tanto un libro, ma la grande speranza e la bella notizia che ritroviamo, ancora oggi, depositata nella Scrittura.


Evidentemente, non si tratta dell’esaltazione di un testo, ma della gratitudine e dello stupore per il fatto che, ancora oggi, Dio parla al cuore dell’uomo. Lo fa in tanti modi, a volte misteriosi, ma, soprattutto, comunica in modo chiaro e, potremmo dire “garantito”, attraverso le parole della Scrittura che, risuonando in noi, sono capaci, ancora oggi, di ispirare, guidare, orientare, consolare e sostenere il cammino dell’uomo.


La mia impressione è che vorremmo sentire Dio, vorremmo tante risposte da Lui, vorremmo che fosse più chiaro nello spiegare certe cose, ma è ancora difficile per tutti noi ascoltare!

Partire da quelle vicende, da quelle promesse, da quei racconti che ritroviamo “depositati” nella Bibbia e che la Chiesa ha ritenuto “parola ispirata”, cioè scritta da uomini, ma vera e propria “parola di Dio”, non è facile, ma è l’unica via sicura per individuare il senso della nostra vita.


Paolo, nella Lettera ai Romani (Rm 10,17) ci ricorda che la “la fede viene dall'ascolto e l'ascolto riguarda la parola di Cristo”.


È l’ascolto profondo e disponibile, non di noi stessi, non delle nostre emozioni, non dei nostri ragionamenti, ma di Lui che non smette di voler essere salvezza, speranza, forza e meta delle nostre vite. 

Dio parla, comunica e si comunica, ancora oggi; le vicende che ritroviamo nella Bibbia sono vicende ancora attuali, nelle quali rispecchiarci e ritrovarci perché parlano di noi. 

Tutto passa, ma la Parola di Dio non cambierà mai: “I cieli e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno mai!” (Mt 24,35)


Rimane splendida una catechesi di Papa Benedetto XVI del 7 novembre 2007 su San Girolamo che, come sappiamo, per primo, tradusse l’intera Bibbia nella lingua latino (la famosa “Vulgata”):


Che cosa possiamo imparare noi da san Girolamo? Mi sembra soprattutto questo: amare la Parola di Dio nella Sacra Scrittura. Dice san Girolamo: «Ignorare le Scritture è ignorare Cristo» (Commento ad Isaia, prol.). Perciò è importante che ogni cristiano viva in contatto e in dialogo personale con la Parola di Dio, donataci nella Sacra Scrittura. 
Questo nostro dialogo con essa deve sempre avere due dimensioni: da una parte, dev’essere un dialogo realmente personale, perché Dio parla con ognuno di noi tramite la Sacra Scrittura e ha un messaggio per ciascuno. Dobbiamo leggere la Sacra Scrittura non come parola del passato, ma come Parola di Dio, che si rivolge anche a noi, e cercare di capire che cosa il Signore voglia dire a noi. 
Ma per non cadere nell’individualismo dobbiamo tener presente che la Parola di Dio ci è data proprio per costruire comunione, per unirci nella verità nel nostro cammino verso Dio. Quindi essa, pur essendo sempre una Parola personale, è anche una Parola che costruisce comunità, che costruisce la Chiesa. Perciò dobbiamo leggerla in comunione con la Chiesa viva. Il luogo privilegiato della lettura e dell’ascolto della Parola di Dio è la Liturgia, nella quale, celebrando la Parola e rendendo presente nel Sacramento il Corpo di Cristo, attualizziamo la Parola nella nostra vita e la rendiamo presente tra noi. Non dobbiamo mai dimenticare che la Parola di Dio trascende i tempi. Le opinioni umane vengono e vanno. Quanto è oggi modernissimo, domani sarà vecchissimo. La Parola di Dio, invece, è Parola di vita eterna, porta in sé l’eternità, ciò che vale per sempre. Portando in noi la Parola di Dio, portiamo dunque in noi l’eterno, la vita eterna.
E così concludo con una parola di san Girolamo a san Paolino di Nola. In essa il grande Esegeta esprime proprio questa realtà, che cioè nella Parola di Dio riceviamo l’eternità, la vita eterna. Dice san Girolamo: «Cerchiamo di imparare sulla terra quelle verità, la cui consistenza persisterà anche nel cielo» (Ep. 53,10).


Che fare allora se non ripartire dalla Parola per rendere più autentiche, più buone e più vere anche “le nostre parole”? 

Nella nostra comunità non mancano momenti e possibilità per ascoltare la Parola di Dio e per imparare a leggerla, ma c’è ancora molto da fare!

Conoscere e studiare la Bibbia è, ancora oggi, una delle esperienze più esaltanti nella quale tutti possiamo addentrarci. Basta inventare! 

Chi ci sta potremmo vedere che cosa fare!


Buon incontro con Dio che parla a quelli di Arosio e a quelli di Carugo!

Proviamo a far tacere noi e a far parlare Lui!


vostro don Paolo