Il grande dono dell’equilibrio e del rispetto

Proseguiamo il nostro itinerario estivo aiutati dalla Regola di S. Benedetto, figura eccezionale, non solo per la sua grandezza spirituale, ma anche per l’eredità che ha lasciato all’Europa e alla civiltà occidentale dentro la quale siamo immersi anche noi. Un patrimonio di spiritualità, di fede, di cultura, di arte, di musica, di valori ed anche di progresso e di concretezza. Vorrei ricordare Benedetto in quanto può aiutarci a ritrovare il cuore e l’anima in un tempo in cui è molto difficile, a volte impossibile, capire e capirsi. Benedetto con la sua Regola, ancora oggi può ispirarci e aiutarci.


Vorrei lasciarvi, questa settimana, qualche versetto della Regola che ci fa ritrovare la cosiddetta “discretio benedettina”:

Bisogna dunque istituire una scuola del servizio del Signore nella quale ci auguriamo di non prescrivere nulla di duro o di gravoso; ma se, per la correzione dei difetti o per il mantenimento della carità, dovrà introdursi una certa austerità, suggerita da motivi di giustizia, non ti far prendere dallo scoraggiamento al punto di abbandonare la via della salvezza, che in principio è necessariamente stretta e ripida. Mentre invece, man mano che si avanza nella vita monastica e nella fede, si corre per la via dei precetti divini col cuore dilatato dall'indicibile sovranità dell'amore. 
Così, non allontanandoci mai dagli insegnamenti di Dio e perseverando fino alla morte nel monastero in una fedele adesione alla sua dottrina, partecipiamo per mezzo della pazienza ai patimenti di Cristo per meritare di essere associati al suo regno.       (RSB 1,45-50)


Che cos’è la “discretio”? Potrei dire che è un’arte, qualcuno dice che è una virtù: è la capacità di equilibrio, di discernimento e di moderazione che guida le scelte di tutti coloro che hanno responsabilità su cose e, soprattutto, su persone. È una grande forza che porta intelligenza, lungimiranza, profondità, rispetto, attenzione al singolo e all’insieme, capacità di intuizione, solerzia nell’individuare il bene nella verità e nella carità!


In un mondo in cui, frequentemente, troviamo l’eccesso, l’aggressività, la grossolanità, la disattenzione, il “generico” e la massificazione di tutto e di tutti, questo stile che Benedetto suggeriva, mi pare una perla preziosa di saggezza e di bene.

Detto in un altro modo, mi pare che la “discretio” sia l’invito ad essere “giusti” nella verità e nella carità perché tutti abbiano la possibilità di arrivare alla meta a partire dalle proprie forze, dai propri pregi ed anche dai propri difetti. Nessuno è escluso da quella meta che Dio desidera per tutti: la pace del cuore e la gioia di incontrare Lui qui, nella vita di oggi, e alla fine, quando saremo perfettamente e per sempre con Lui, cioè, il paradiso.

La serenità di un'estate e di una vita forse dipendono anche da una buona e santa Regola. Buona settimana.

don Paolo