Creati. Amati. Salvati.
Creati e salvati. … e questo è già un prodigio immenso.
Amati … e questa à la meraviglia del Dio cristiano.
Creazione. Redenzione. Eucarestia.
Tre parole che, per tanti, ormai, potrebbero risuonare teoriche, e che, invece, costruiscono e costituiscono una realtà disarmante: un Dio che ci rende “dio”.
Questa è l’Eucarestia. Questo è il Corpus Domini. Un Dio che ci fa partecipi della sua natura: non solo ci fa partecipi della prerogativa della vita, della ragione, della parola e del pensiero, ma ci eleva al piano “superiore” della “Grazia.
Ecco il senso del nutrirci di Lui, cioè del diventare partecipi della sua sostanza. Se voleste usare le immagini e gli esempi di cui mi servo con i bambini del catechismo, potreste pensare a una mamma che allatta il suo bimbo, una madre che porta in grembo il nascituro, una trasfusione di sangue: la vita di “un altro” diventa la nostra vita!
Dopo 26 anni di Sacerdozio, penso di aver celebrato la Messa almeno 22.000 volte! Ventiduemila volte in cui Dio mi ha ribadito (e insieme a me, lo ribadisce alle persone con cui celebro) la sua volontà che io possa essere parte del suo destino. Ventiduemila volte in cui mi sono sentito coinvolto in un destino infinitamente più grande di me, infinito, ma semplice come l’abbraccio, il sorriso e la parola di chi ti vuole bene davvero. E non mi stancherò mai di “dire Messa”, come un padre non si stanca di voler costruire il destino della sua famiglia, come un amico che vuole il bene dell’amico.
“Chi mangia di questo Pane vivrà in eterno!” (Gv 6), cioè, vive di Dio, vive di Eterno, vive di quelle “cose nelle quali anche gli angeli desiderano fissare il loro sguardo” (1Pt 1,12)
Non ci stancheremo mai di ricordare a noi, ai nostri figli, a chi vuole capire e a chi non lo vuole che noi abbiamo proprio bisogno di questo Eterno che diventa Pane.
Il gesto della Processione eucaristica che abbiamo già vissuto giovedì 19 a Carugo e che vivremo domenica 22 ad Arosio, è l’occasione per dire questo a noi stessi, a tutti, vicini e lontani, che la Speranza ci è stata data e che la vogliamo custodire e trasmettere a tutti, proprio a tutti.
Il Signore, passando, benedica i nostri paesi e li faccia progredire sulle strade più belle del bene e della Speranza.