La comunità cristiana semina fiducia e speranza.

Raccogliere la Grazia.
Seminare la fiducia e la speranza.
Non stancarci di camminare.


Mi sembra questo l’invito caloroso da raccogliere in questi giorni in cui viviamo tanti momenti di comunità, di preghiera, di Chiesa.

Le celebrazioni del Corpus Domini, della Prima Comunione e della Cresima, il Mese di Maggio, la preparazione dell’Oratorio estivo, la generosità dei volontari in tanti momenti di bisogno, la conclusione dei cammini di fede dei bambini e dei ragazzi, le Elezioni del nuovo Consiglio pastorale, la laboriosa presenza delle Scuole d’Infanzia, …

Tanti segni che dicono la bellezza della nostra Comunità, la capacità di pregare, di educare, di ritrovarsi, di collaborare.


Qual è il segreto?

Cos’è che funziona?

Mi pare che ci sia una risposta: la preghiera e la fede di tanti che diventano, ben presto, speranza e carità per tutti.

Un po’ come il “Magis”: il “di più” della comunità cristiana a servizio di tutti.

È stato proprio questo il miracolo racchiuso nel prodigio della moltiplicazione dei pani: il poco di un ragazzo (i suoi cinque pani e due pesci), divennero l’abbondanza di tutti!

Ecco perché la Chiesa è necessaria: è un bene per tutti, anche per chi non la frequenta

Il poco diventa abbondanza per tutti!


La Chiesa, le Parrocchie, la Comunità pastorale, gli Oratori, le Scuole parrocchiali non sono altro che un’espressione dell’unica realtà: quella dei cristiani che non si stancano di ascoltare Dio, di capirlo, di affidarsi a Lui, di cercarlo per poi mettersi a servizio del bene, della fiducia, della speranza di tutti.


In particolare è l’Eucarestia a ricordarcelo: il “mistero del poco diventa abbondante salvezza per tutti”. Il Corpus Domini (tradotto: il corpo del Signore, cioè “la vita di Dio”) diventa forza degli altri corpi: la Chiesa, ma anche l’umanità intera che Gesù vuole salvare e amare.


Mi piacerebbe che ci rendessimo tutti conto della ricchezza del patrimonio spirituale che ci è affidato e di cui siamo eredi, perché non sia disperso, perché sia amato e custodito: è il patrimonio della nostra santa Fede cristiana!

Non facciamoci sfuggire i tesori di casa. I “custodi” di questa ricchezza siamo tutti noi!

Non esistono “addetti ai lavori” o “proprietari”: siamo noi i “fortunati” che il buon Dio ha scelto per custodire e trasmettere a questo mondo la sua volontà di amarci e salvarci.


Avanti. Con la gioia di essere cristiani.

don Paolo, vostro Parroco